Bruno Casile è considerato uno dei più importanti esponenti della poesia calabro-greca.
Nacque a Bova nel 1923 e la sua notorietà è dovuta alla scoperta della sua Poesia da parte di Pasolini.
Pasolini rimase incantato dall’arte poetica di quest’uomo che esaltava la semplicità della vita “contadina”, un mondo che descriveva con la passione di chi ama visceralmente la propria terra.
Casile è stato anche fondatore dell’associazione culturale “Apodiafazzi” che si è distinta nel territorio reggino per la valorizzazione della lingua calabro-greca con numerose pubblicazioni e attività mirate alla diffusione della lingua, non ultimo il corso “Mathennome tin glossa greka tis Kalavrias” che si sta svolgendo in questi mesi a Reggio.
Riportiamo qui una sua poesia:
EGO’ CE TO FENGARI IO E LA LUNA
O fengari fengaruci Luna, piccola luna
mera ce nista parpatì , giorno e notte cammini ,
esù den pai sto spitùci tu non hai una casetta
esù den echi mia ghiortì . tu non hai una festa.
Apotòna ligo ligo Riposati poco poco ,
cathu cathu ode condà siediti,siediti qui vicino ,
na su ipo ena llogùci : voglio farti un discorsetto ,
na su ipo ticandì: voglio chiederti qualcosa.
Ti mu leji an don cosmo Che mi dici del mondo
esù ti olo to chorì? tu che lo vedi tutto?
” Poddì àcaro pedimmu ” Molto cattivo, figlio mio,
ma ton ecàmete esì”. ma lo avete fatto voi “.
Pemu ciola possu chrònu Dimmi pure quanti anni
echi esù ti parpati ? sono che cammini?
” Imme jero jerondari ” Sono vecchia, molto vecchia,
arte èchasa ammialò ora ho perso la memoria.
An don cosmo poddà pràmata Del mondo molte cose
ivra panda ce chrò ho visto sempre e vedrò ancora,
ma de ssonno na su ipo ma non posso dirti altro
jatì den echo ton kierò perchè non ne ho il tempo”.
